FIUMINATA
Comune facente parte della Comunità Montana dell’Alta Valle del Potenza.
Distanza da Macerata: 55km.
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Il territorio della Comunità Montana, compreso nel settore nord – occidentale della Provincia di Macerata, interessa un’area che si allunga in direzione SO – NE dall’Appennino verso l’Adriatico. Questa vasta area racchiude, stretti tra vallate montane, arroccati su aspre pendici, adagiati su dolci colline o distesi lungo i fondovalle, nove Comuni: Fiuminata (il più interno, ai confini con l’Umbria), Sefro (piccolo e boscoso), Pioraco (importante stazione militare romana, stretto in una spettacolare gola tra tre monti, sede di uno stabilimento locale delle Cartiere Miliani di Fabriano), Castelraimondo e Tagliole (antichi castelli), San Severino Marche (il più esteso), Treia (il più avanzato verso la costa), Esanatoglia e Matelica (annessi solo recentemente). |
Il principale corso d’acqua, che attraversa quasi l’intero territorio della Comunità Montana costituendone un importante elemento di unione, è il fiume Potenza, che nasce dalle pendici settentrionali del Gruppo del Pennino, attraversa la piana di Fiuminata e, dopo aver ricevuto le acque del torrente Scarnito, oltrepassa la dorsale appenninica, incidendo le profonde e strette Gole di Pioraco. Prosegue poi con un percorso meno inquietante verso San Severino e si adagia definitivamente nella vallata, aprendosi un varco più ampio e meno suggestivo verso il mare.
Legati al Potenza erano due antichi laghi: quello di Fiuminata, che ricopriva l’attuale pianoro a causa dello sbarramento delle acque dovuto ai rilievi di Pioraco e quello di Montelago, di origine carsica, costituito da due conche a fondo piano, originariamente separate da un istmo roccioso, fatto tagliare nel Quattrocento da Giulio Cesare Varano, Duca di Camerino, per facilitare il prosciugamento e la bonifica delle terre. Tuttora permangono i resti dell’antico lago che ricopriva la vallata di Fiuminata: basta pensare ai laghetti degli “Stoni” nei pressi di Massa (sede comunale).
Fiuminata (s.l.m. 479 m.) è il Comune della provincia di Macerata con il maggior numero di frazioni (ben 26, situate su 76,4 km quadrati, di cui il 70% boschi. Il territorio bagnato dal ramo sorgentifero del fiume Potenza e dai torrenti che vi confluiscono gorgogliando da destra e da sinistra, costituisce l’attuale Comune. La mancanza di un abitato centrale con il nome del Comune ha reso sempre difficile la raccolta di notizie su Fiuminata. Durante l’Impero romano, come oggi, la consistenza del paese è sempre stata frazionata: S.Cassiano, Pontile, Massa (sede vera e propria del Comune), Castello, Vallibbia, Valcora, Spindoli, Laverino, Campottoni, Casenuove, Colmaggiore, Colle, Fonte di Brescia, Poggio Sorifa…tanti piccoli gruppi di case, oggi come sempre, dove la terra è difesa dalle ricorrenti invasioni del fiume Potenza sulle “canepine” (i fazzoletti di terra che gli abitanti si sono divisi per la coltivazione della canapa). Posto al confine con l’Umbria e con la Provincia di Ancona (Fabriano), ha una popolazione di 1570 abitanti.
Fiuminata, in tutta l’estensione del suo Comune, è completamente immersa nel verde intenso dell’Appennino Umbro – Marchigiano che qui raggiunge la sua massima altezza nel Monte Pennino (m. 1571 s.m.). Tuttora l’ambiente naturale è incontaminato e conserva molte località ecologicamente interessanti, come gli “Stoni” e l’area flogistica di Monte Pennino, i prati montani e le numerose faggete secolari.
Le dorsali montuose, caratteristiche per le cime arrotondate ed i fianchi scoscesi in più punti incisi da fossi e valloni, sono formate da rocce prevalentemente calcaree. Queste rocce non mancano di fenomeni carsici che spesso, unitamente all’attività tettonica, hanno dato origine a piccole grotte (anche nei pressi di Fiuminata).
Boschi e boscaglie, pascoli seminaturali e campi, che oggi variamente distribuiti sul territorio ne caratterizzano le diverse morfologie, hanno sostituito le ampie foreste che si estendevano, secondo fonti scientifiche e storiche, dalle coste fino alle montagne. Aceri, boschi di carpino nero e bianco, noccioli, lecci, faggi, cerri, sorbi, ciliegi selvatici, cespugli di santoreggia, elicriso, ginepro e ginestra, castagni, agrifogli, tassi, aceri di monte, viburni, bucaneve, anemoni dell’Appennino, biancospini, cornioli e ciclamini sono solo alcuni esemplari flogistici della zona.
All’interesse ambientale va aggiunto il notevole patrimonio storico – artistico fitto di testimonianze in tutto il territorio.
Nel corso della secolare utilizzazione delle risorse naturali del territorio, che ha portato alla modifica e, in alcuni casi, alla distruzione degli ecosistemi, il patrimonio faunistico ha subito diverse perdite soprattutto fra gli animali più esigenti dal punto di vista ecologico. Da secoli sono scomparsi alcuni grandi animali come l’orso bruno, il cervo, la lince, mentre altri sono sopravvissuti trovando rifugio in ambiti limitati: il capriolo, il lupo appenninico, il gatto selvatico, l’aquila reale, l’istrice, la ghiandaia, il picchio, l’allocco, la lepre, il gheppio, il cinghiale (il cui numero è notevolmente aumentato in segito alle immissioni per scopi venatori di individui provenienti dall’area europea balcanica), la volpe, il tasso, lo scoiattolo, l’airone cinerino.
Pur essendosi rinvenute tracce di insediamenti preistorici, la storia inizia qui solo con la costruzione della strada romana che congiungeva Nocera Umbra (dove passava la Flaminia) a Pioraco, passando per il valico del Cornello per proseguire poi fino ad Osimo. Questo diverticolo dell’antica via Flaminia costruito nel I sec. a.C., ha continuato a restituire, nel corso del tempo, restetuendoci pezzi di laterizi romani, ruderi di fabbricati, resti di mura, statuette, anelli, anche nei pressi di Fiuminata. Lungo la strada sorgevano luoghi do sosta come la cittadina di Dubios (oggi scomparsa) in località Valle del Frate, al confine con l’Umbria.
Dopo le invasioni barbariche, nel luogo e al posto della città romana sorse una Pieve, detta prima di Dubios, poi di Orve, che divenne il primo nucleo dell’organizzazione civile e religiosa del territorio.
Fin da VI sec. i Longobardi, forse scesi da Passo Cornello sulla sinclinale camerina, dominarono le alte valli del Potenza e dell’Esino. Sotto l’alto dominio del Ducato di Spoleto, essi erano nell’egida di Camerino. Proprio con i Longobardi inizia il vero e proprio sviluppo della Valle.
Per iniziativa del Conte di Nocera, dipendente dal Duca di Spoleto, nell’XI sec. queste zone vennero suddivise fra vari signorotti feudali e sorsero, così, i primi insediamenti fortificati che nei secoli successivi divennero sempre più imponenti.
Fra l’XI ed il XIII sec. fu edificata la Rocca di Santa Lucia, della quale restano avanzi suggestivi e cospicui a circa 7 km. dal capoluogo. Allo stesso periodo risale la costruzione della Rocca di Spindoli che aveva un perimetro di 272 m. e di cui oggi restano la torre e parte del Palatium. Essendo un luogo di confine e di passaggio (il valico del Cornello è poco lontano), la vallata fu costellata da rocche di cui sono visibili tuttora i resti, più o meno consistenti. Fra XII e XIII sec. furono costruite le rocche di Gista (scomparsa) nei pressi di Poggio Sorifa, dei Mangani (di cui restano pochi ruderi della torre e di altri edifici alle spalle della frazione di Campottone) e di Orve, crollata in gran parte pochi anni fa e che era uno splendido esempio di architettura medievale a pianta centrale.
Un avvenimento isolato capitò il 19/9/1179 in terra di Fiuminata: sotto la rupe di Santa Cristina, tra S. Cassiano e Pontile, fu catturato Cristiano di Magonza, arcivescovo e cancelliere dell’imperatore Federico II di Svevia.
Alla fine del XIII sec., infine, i signorotti feudali (Cavalca della Rocca di Santa Lucia, Bulgarelli di Cluiano, Gabrielli da Gubbio), cedettero i loro territori al Comune di Camerino al quale seguirono i Signori da Varano e si svilupparono quindi i due Comuni rurali autonomi di Poggio Sorifa (del quale oggi restano tracce di mura e gli Statuti comunali a stampa del XVI sec.) e di Fiuminata. Quest’ultimo probabilmente fu edificato ex – novo ed è in gran parte conservato nella frazione di Castello, ove sono situati la torre, le mura, la porta, la chiesa di S. Giovanni Battista del XV sec. e vari edifici privati del XIII – XV sec..
Nel 1279 Fiuminata fu vittima di uno dei tanti terremoti che hanno sconvolto la vallata nel corso dei secoli: il sisma fu così violento che “Tres montes, inter quos duo lacus et castrum erant siti, penitus consederunt”, racconta il Sigonio (i tre monti e i due laghi sconvolti trasformarono completamente la topografia della vallata e costrinsero i Bulgarelli ed i Cavalca a vendere ai Da Varano).
Dopo la signoria dei Da Varano, che arricchirono il territorio di rocche difensive e castelli, nel '500 il territorio passò direttamente al controllo dello Stato della Chiesa.
Dal 1816 i due antichi Comuni (Poggio Sorifa e fiuminata) furono unificati nel Comune di Fiuminata, la cui sede municipale fu trasferita nel 1872.
Dalla storia secolare sono arrivati fino ad oggi numerose testimonianze storiche e beni culturali.
Decine di chiese, eremi ed abbazie sono sorti nelle varie epoche nel territorio comunale ed alcune di esse sono oggi scomparse: essi ricordano l’importante ruolo svolto dai monaci nella cultura e nell’economia della regione.
Fra quanti ne restano, si ricordano per antichità o pregio architettonico San Paolo di Orpiano (poco distante da Massa, capoluogo comunale) del XV - XVI sec., La Romitella di Campottone del XIV sec., Santa Maria di Laverino, un edificio antichissimo in cui si può ammirare uno splendido ciclo di affreschi del XIV – XV sec. ed una Madonna con Bambino e Santi del XVI sec., recentemente attribuita al Bagazzotto, la Chiesa di Santa Maria della Spina a Poggio, così chiamata perché secondo la tradizione è stata edificata in seguito ad un’apparizione della Madonna ad una pastorella sordomuta presso un cespuglio spinoso, la Chiesa di Santa Maria Assunta nel Capoluogo Massa, il cui edificio originario è ancora visibile nella parete sud, mentre il resto risale ad un rifacimento del secolo scorso, la Chiesa di San Giovanni Battista a Castello, risalente al secolo scorso, ma la cui facciata appartiene all’edificio originario della fine del XIV sec., nel quale in epoca medievale si riuniva l’assemblea dei capifamiglia di Fiuminata: al sui interno c’è un fonte battesimale ligneo del XVIII sec.
Di epoca medievale è il Santuario (con annesso eremo) della Madonna di Valcora, che per essere affrescato da Diotallevi di Angeluccio risale almeno al Trecento, cioè al periodo in cui i castelli venivano assorbiti dai Varano.
Altre opere artistiche di pregio sono presenti nelle chiese di Castello, di Spindoli, di Vallibbia, di Poggio Sorifa.
L’architettura civile si è espressa al meglio nelle opere fortificate citate come rocche o mura, ma esistono anche edifici medievali e rinascimentali a Poggio, Laverino, Campottone e soprattutto a Castello.
Di tanti manieri medievali, anche se risistemato fortemente dai Varano di Camerino, è proprio Castello di Fiuminata, ancora abitato. Le tre cerchie di case, con altrettante vie, difese all’esterno da mura e torri e da una porta affiancata dalla chiesa, conducono verso l’alto del colle con un modulo normale per un castelloche aveva bisognosi difesa nella bassa valle.
EVENTI: la prima domenica di Agosto la Marcia del Quattro Ponti, manifestazione che vede la partecipazione di atleti di grande livello internazionale. La marcia si snoda lungo un percorso di 14 km.
A metà Agosto e della durata di tre giorni, è la Sagra del Dolce, in località Castello. Musica in Piazza, apertura di stand gastronomici, fuochi artificiali.
Mercatino dell’antiquariato: tutti i lunedì dalle 18,00 alle 24,00, lungo le vie di del Capoluogo Massa.
Mostra dei Funghi: 1 – 3 Novembre.
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